Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 27 marzo 2016

Tanarobo e dintorni

A volte si parte con l'intenzione di fare un giro facile e si finisce con una mega impresa ravano-massacrante!
Altre volte si parte con l'idea di un lungo giro e si finisce con una gita relax-panoramica.
Le nostre uscite sono così... un incognita, che conoscendoci, non crea problemi a nessuna di noi, qualunque ne sia l'esito.



Sabato mattina i piani in Val del Torre sono altri, ma giunte all'altezza dell'abitato di Lusevera, lo sguardo sale su, verso quella cimetta scovata mesi fa da Barbara: prima propaggine della lunga catena del Gran Monte, il Tanarobo è contraddistinto da una grande croce di vetta, visibile appunto dalla strada sottostante. Scartato all'inizio per il timore di trovarvi neve, notiamo invece che il cimotto è "pulito" mentre il manto candido è rilegato sulle successive cime più alte.
Uno sguardo d'intesa, un inversione di marcia e puntiamo a Micottis, punto di partenza per il Tanarobo.
Stentiamo un po' a trovare il sentiero e chiediamo informazioni ad un ragazzo intento a tagliar legna: alla nostra domanda risponde con uno sguardo "benevolo" e con voce sorniona ci risponde: "a piedi?"
Lo guardiamo allibite.... ci sarà mica un modo per salirvi in auto? penso tra di me!
Alla nostra risposta affermativa, lo sguardo del ragazzo sembra dire "anormali pure queste!" e prosegue con il darci sommarie indicazioni, quel che ci basta per partire sicure....per il resto ci arrangiamo strada facendo.


Ridiamo alla faccia "sconsolata" del ragazzo e, parcheggiata l'auto in un grande spiazzo, ci prepariamo e c'incamminiamo tra le vie del piccolo borgo, svoltando presso il "lavador" e iniziando la ripida risalita nel bosco, su un sentierino che non "molla mai"! Quattrocento "sbuffanti" metri dopo, finalmente un "traverso" erboso ci porta in vista della grande croce: ed è davvero grande... tanto da faticare a farla stare tutta dentro l'obiettivo della macchina fotografica!





La foschia sulla pianura limita la vista, ma nelle limpide giornate il panorama dev'essere davvero esteso... fino al mare! Il cielo sgombro da qualsiasi nuvola e il sole caldo, invogliano a proseguire oltre, verso la successiva cima del Mali Varh! Ci proviamo, cercando nella folta erba secca che ricopre tutto il pendio, quella labile traccia che appare e scompare, tra roccette e arbusti. 




Il fatto di trovare le prime lingue di neve lungo un ripido traverso, inizia a inquietare Barbara e a mettere dubbi nelle nostre teste. Solo Diana sembra non averne e prosegue imperterrita ancora per un tratto... giusto per dare un occhiata un po' più in là! Ma questa volta non si prosegue e la decisione di ritornare indietro ci consentirà di godere del sole e della bella visuale, distese su un dosso erboso, poco sopra la cima del Tanarobo. 



E di esplorare i dintorni... aggirando il Mali Varh da sud, sul versante di Monteaperta, calpestando quel largo pianoro erboso che avevamo visto dal monte Stella precedentemente! 








E come succede sempre, le prossime mete in zona sono state avvistate e già messe in lista! 
Arrivederci Gran Monte... ci rivedremo presto!

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