Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 20 agosto 2016

Tschiernock

Venerdì mattina le temperature sono leggermente migliorate...
O forse è solo che 'sta volta ci siamo organizzati con vestiario più autunno-invernale che estivo!
Il cielo sopra di noi è coperto, ma le nuvole sono alte e, nonostante l'assenza del sole, i panorami sono ugualmente belli.
Se ieri eravamo nella parte sud della Millstatter Alpe, avendo già percorso quella centrale lo scorso anno, oggi puntiamo alla cima più a nord della sua lunga dorsale erbosa: il Tschiernock.



Saliamo in auto alla Sommereggerhutte e parcheggiata l'auto ci incamminiamo lungo la Hohenrundwanderweg, tralasciando di raggiungere la lontana ma già visibile croce del Tschierweger Nock (salito lo scorso anno dall'Alexander Hutte) e prendendo la scorciatoia che, poco prima di raggiungere la Jagahutte, sale verso i prati sommitali.



Una volta su, andiamo a destra, verso la prima cimetta di oggi, lo Steinernes Mandl, contrassegnata da un ometto con piccola croce di vetta. Sopra di noi le nuvole non demordono, mentre sotto di noi, si stende la verde e bucolica Unterdrautal, che con la sua miriade di paesini circonda il lago Millstatt.




Pranziamo qui, salutando grandi e piccini che vanno e vengono, lungo il cammino sommitale, chi diretto verso la cima dell'Hochpalfennock (anch'esso già salito lo scorso anno), chi verso il Tschiernock.
Ci rimettiamo in cammino anche noi, tra eriche in fiore e piccole pozze d'acqua, sul sentiero Rabengruben che, con dolci saliscendi panoramici, ci porta verso la lontana croce del Tschiernock.







La raggiungiamo assieme ad un'altra famigliola con due bimbi, alle prese con la loro "prima vetta", ci spiega la madre in inglese.





Ci scambiamo il piacere delle foto di vetta e dopo una piacevole chiacchierata ci salutiamo, loro andando da dove siamo venuti noi, noi scendendo da dove sono saliti loro, il Gamsbrunndlweg, che passando tra cavalli al pascolo, ci porta nei pressi dell'Hansbauerhutte.




Evitiamo di raggiungerla e con il Jagasteig chiudiamo ad anello il giro ritornando alla Sommereggerhutte. Seduti ai tavoli esterni, con bellissima vista verso valle, ci godiamo una bella fetta di torta di ricotta e un sano bicchierone di succo di mela!
La birra? ...beh, quella non mancherà di certo a cena al Kirchenwirt!!!

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