Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 23 agosto 2020

Dalla Ferrata Italiana alle Cime Verdi, tra Stelle Alpine e solitudine

Voci e rumori giungono attutiti dalla posizione privilegiata in cui ci troviamo. Osserviamo dall'alto della  dorsale delle Cime Verdi le persone che si aggirano lungo l'altopiano, alla base del cupolone del Mangart. 

Quassù in pochi si avventurano, troppo esposte e ripide le poche tracce che vi salgono. Roba per stambecchi e amanti del genere, lascio Luca gironzolare sulle cimette accanto, mentre io mi godo la tranquillità, seduta sulla cresta erbosa, circondata da centinaia di Stelle Alpine!  







Ce lo aspettavamo, l'avevamo previsto: dopotutto siamo sul Mangart, in pieno agosto! Ma stamattina non eravamo in molti a percorrere a piedi, l'ultimo chilometro d'asfalto che separa l'attuale parcheggio dall'inizio del sentiero. Arrivati a forcella Mangart poi, avevamo abbandonato quelli diretti alla Ferrata Slovena e, in completa e insperata solitudine, eravamo scesi verso il sottostante bivacco Nogara. 





La Ferrata Italiana era nella mia lista da anni, una delle poche in regione a non essere ancora stata percorsa! La parete, parzialmente all'ombra, ci aveva anche regalato una leggera frescura, oltre a silenzi ed estesi panorami! Una bella fortuna in questo periodo! 






















Ma uscire dalla ferrata e vedere, oltre a tantissimi turisti, trenta escursionisti visibilmente accaldati, salire in fila indiana verso la ferrata Slovena, ci aveva creato una certa ansia. Tanto che, avendo già raggiunto la cima in passato, abbandoniamo felicemente l'idea di salirvi e letteralmente scappiamo sull'unica dorsale deserta in vista! E facciamo la scelta giusta!  







Quassù possiamo goderci il mondo...lontani dal mondo!

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