Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 9 giugno 2008

Ricomincio da capo



Come nel divertente film con Bill Murray di qualche tempo fa, sabato mattina alle 7.00 è suonata la sveglia e io mi alzo con destinazione Alta Valle del But e Placche di Val di Collina....

Ma sabato scorso non era lo stesso? E domenica non sono forse stato ad arrampicare sulle placche?



Ma che é? Il Giorno della Marmotta si è tramutato nel Giorno delle Placche?



Ah! Ah! Ah! Sto impazzendo lievemente cantava Freddy Mercury!!



Niente paura! E' solamente l'uscita finale del corso roccia, niente di grave! Iniziavo a preoccuparmi...



Al solito l'allegra brigata si ritrova alle 8.00 ma l'atmosfera non è quella da ultimo giorno di scuola, c'è una leggera frenesia, mista a preoccupazione. Sembra più l'inizio di qualcosa, che la fine.



Ci ritroviamo all'imbocco della strada che porta a Val di Collina per ricompattare il gruppo e prendiamo a salire. Mancano tre ragazzi del corso e partanto mi ritrovo istruttore disoccupato e salgo le placche con Giovanni, che non ci aveva mai arrampicato. Saliamo in coda al gruppo ricoprendo anche la veste di fotografi ufficiali.



La giornata passa tranquilla, tra sprazzi di sole cocente e spruzzi di pioggia rinfrescante, e tra qualche " BEEEPI REECUUPERA" che riporta il pensiero, tra sghignazzi e sberleffi, al corso dell'anno scorso quando imperversava il tormentone "BEEPI RECUPERAMI BEENE!!"



Dopo tante minacce, la pioggia arriva quando ormai siamo in prossimità dei laghetti e dove, complice la compagnia, iniziamo già a "butàle in stajare" aspettando l'ora di cena e il concerto (!!!) dei Carnia Day!! Live in Timau!!



La banda dei soliti noti nel dopocena inizia a dare il meglio di se, e qualcuno si ritrova qualche grappino.. ..oleoso!!



Il mattino dopo ci vede destarsi sotto un cielo che non sa cosa promettere: sole? pioggia? vento?



Saliamo verso il passo di Monte Croce Carnico (... ancora?!? si ricomincia? Ah! Ah! Ah!) e facciamo colazione dal Furher Primus, che ci delizia con le sue perle di saggezza (...) in salsa filo-asburgica (o anti-italiana dipende dai punti di vista)



Finalmente arriva il momento di arrampicare. Ci dividiamo tra la Bella Venexia, tra lo spigolo De Infanti e le facili placche sottostanti la scogliera.



Arrivo alla base dello spigolo con la mia compagna di oggi. Lucilla. Attendiamo che partano Matteo e Tommaso e attacchiamo il primo tiro pure noi, arrivo in sosta e do il via a Lucilla. Dopo una partenza decisa rallenta e si blocca. Sale a fatica e lentamente fino in sosta, seguita da vicino da Roberto, che la consiglia. Una volta arrivata in sosta ha una faccia un pochetto sconvolta.



"Te la senti di continuare? O ci caliamo?" In breve siamo di nuovo alla base e ci dirigiamo verso i monotiri del Pal Piccolo. Per Lucilla una lezione importante, quella del saper quando è meglio rinunciare. Cosa non banale, difficile anche per alpinisti esperti e navigati.



Passiamo la mattinata ad arrampicare in falesia, aspettando che gli altri scendano dalle vie. Alle 15.30 ci ritroviamo tutti di nuovo al Passo, e Claudia decreta la fine del corso. La tradizione anglosassone vede il lancio del tocco verso l'alto, ma una pioggia di caschetti potrebbe avere dolorose conseguenze e allora optiamo per un bicchiere e un boccone in compagnia a Timau, per concludere il corso.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

deh cayo, ma sai che sei forte come scrivi? divertentissimo.
fuuurrlaniii!

Anonimo ha detto...

divertente come sempre. una garanzia!