Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 8 luglio 2008

Turisti per caso: Varallo






Rientrati ad Alagna e incontrato si sfuggita "Gnaro" Mondinelli, ci liberiamo da zaini e scarponi per dirigerci a Scopello, dove pernotteremo.

Internet è una gran bella cosa, interessante, utile divertente e dalle mille possibilità, come creare un blog, ma è anche in grado di tirar mezzi bidoni: il nostro albergo non sembra quello della foto... poco poco ci assomiglia... ma è lui o non è lui??

Con il dubbio di Drive-in-iana memoria entriamo con i bagagli, l'albergo sembra rimasto fermo a un vent'anni fa e la clientela era giovane nel Ventennio... comunque dobbiamo dormirci una notte! E almeno le camere son pulite!

Dopo una doccia da resurrezione usciamo a far due passi per il paese.

Due di numero, dopo il paese finisce!! Ah! Ah!
Son le cinque e mezzo e mancan un paio d'ore alla cena, che fare? Dopo "due" passi in centro, e salita alla chiesa non ci resta altro che sedersi in un bar e aspettare la cena.

Dopo un paio di giri, ci guardiamo attorno: siam circondati da varia umanità in ozio e ci riscopriamo incapaci di star li a passare il tempo senza far niente. Non siamo per le vacanze inattive!!

Finalmente arriva la sospirata ora di cena, che non si rivela all'altezza delle aspettative , ma almeno è innaffiata da un buon grignolino!

Domenica lasciamo senza troppa nostalgia Scopello e partiamo sotto un cielo carico di pioggia verso casa. Prima però decidiamo di fermarci a visitare Varallo.

Dopo una passeggiata in centro, bello e ben curato, tra calli e stradette strette, saliamo al Monte Sacro.
Salendo per il sentiero ci aspettiamo il classico santuario modello Castelmonte, ma quando arriviamo all'ingresso ci rendiamo conto che ci aspetta ben altro.

Dal 2003 il Sacro Monte è patrimonio dell'umanità e tutelato dall'Unesco; il complesso sorse a partire dalla fine del 1400 ad opera di Bernardo Caimi, che di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa scelse l'altura sopra Varallo per ricostruirvi i luoghi sacri di Palestina. La zona sacra è composta da una cinquantina di edifici, di cui 43 cappelle che riproducomo altrettanti momenti della vita del Cristo, descritti con circa 4000 affreschi e oltre 400 statue in legno, terracotta e gesso policrome, a grandezza naturale. Di grande impatto sono le ricostruzioni della Grotta della Natività, del Santo Sepolcro, nonche la Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor e il Processo davanti a Pilato.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

per foertuna tua Nadia non è Susy Blady....
AH AH

Anonimo ha detto...

... ma sai che la pensione dove ho dormito, di ritorno dal Monviso calza a pennello con la descrizione del tuo albergo!!

Anonimo ha detto...

Mi han detto che il vecchio Luca aveva un sito e son venuto a vedere, dopo vado sul libro degli ospiti. bene, bene, vedo che hai ancora la passione/malattia per la montagna, hai una bella compagna (malata come te, mi pare)e l'arte ti piace ancora. Ben , bravo. Ho avuto piacere incontrarti, seppur virtualmente.
Mandi