Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 14 ottobre 2008

Quando nel fare le cose ci si mette passione vengon bene per forza!

Dopo una notte di profondo sonno, domenica mattina mi aspettava una giornata pesante: il meeting di boulder avrebbe occupato i pensieri e le azioni mie e degli Orsi per tutto il giorno. Mentre mettevo a scaldare il latte e il tè, davo un occhiata al cielo azzurro e al termometro che segnava già venti gradi: non so perchè ma avevo già il sentore di una giornata meravigliosa.
Salgo in auto e mi dirigo in palestra, Nadia mi avrebbe raggiunto più tardi con le torte. Fabrizio, Roberto, Bepi e gli altri sono già all'opera. I blocchi sono tracciati, sistemiamo gli striscioni degli sponsor, mentre Matteo si organizza al tavolo dei giudici. DJ Sisto e DJ Bosco si dan da fare con piatti e diavolerie elettroniche.
In tutto questo fermento iniziano ad arrivare i primi climbers. Alle nove partono le iscrizioni, mi avvicino al banco, e, in una sorta di gesto scaramantico attendo il numero tredici per iscrivermi alla gara. Non credo a queste cose, ma così, senza sapere il perchè, oggi questo numero ha un valore, un significato.
Poco più tardi vedo arrivare Albino e Gianni, con la truppa di Tolmezzo, arrivano gli amici di Valle di Cadore, delle Teste di Pietra, i ragazzi di ManoAperta da Trieste. Alle dieci del mattino abbiamo già superato le quaranta iscrizioni!
Pian piano continua ad arrivare gente e alle dieci e trenta, con quasi sessanta iscritti apriamo il meeting: una marea di magliette gialle con l'omino che arrampica invade il parco boulder. Si iniziano a studiare gli appigli e i movimenti a cui obbligano e partono i primi tentativi che si chiudono con le cadute sui materassi.
"Chi vola vale, chi non vola è un vile", alpinisticamente è una castroneria, ma qui fa parte del gioco, e i voli iniziano a essere numerosi, sia dalla presa sfuggente e infida, sia dal top raggiunto a chiusura del blocco.
L'atterraggio sul materasso è una liberazione!
Intanto volano anche le iscrizioni: quando ci incrociamo tra Orsi la domanda è "quanti?".
Sessanta, sessantasette, settanta, settantacinque.. OTTANTA!!
Wow, è il record della manifestazione. Giro gongolante per il prato gustando il successo di questa edizione.
Intanto si continua ad arrampicare e a cimentarsi sui blocchi più duri, il tempo vola nel caldo pomeriggio d'autunno e alle sedici viene messa la parola fine al meeting. Dieci minuti per comunicare i boulder chiusi e vie all'elaborazione delle classifiche.
Mentre aspettiamo i risultati andiamo avanti con la consegna dei riconoscimenti ai partecipanti del circuito Rimpinant Ator: sono quindici, e anche se sembrano pochi, siamo comunque soddisfatti. Le due manifestazioni sono diverse tra loro, come diverso il pubblico che attirano, comunque sia è un inizio soddisfacente.
Il momento delle premiazioni del meeting vede facce conosciute tra i vincitori uomini, mentre sorprende, ed esalta il popolo dei climbers convenuto, la vittoria in campo femminile della dodicenne Melina Wassertheuer, ragazzina tutta grinta di Hermagor.

Per finire le premiazioni dei primi del circuito: il nostro Roberto Dattilo terzo tra gli uomini, e l'Alpingirl seconda tra le donne!!
WoW ce femine!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

yaa! wunderbar!
Nadia cosse te fai? passitu el maestro??
ah ah! che lezione! la morosa sul podio e la bimba che mette in riga tutte!
Complimenti (potevano prendere una coppa più grande però, cos'è ? da due palline?? hi hi hi)

Anonimo ha detto...

mitica!! anzi mitiche!!!
sia tu che la piccolina!!
wow wow wow!!
che bella manifestazione !
è venuto il mio amico blasutig e mi ha detto che avete fatto veramente una bella cosa!
bravi orsi
e BRAVA NADIAAA!!!

Anonimo ha detto...

bravis ches frutis. ma ce biele fieste ch'o ves fat.
bravos