Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 7 gennaio 2009

Inverno sui Piani del Montasio...a caccia di Orsi!

Non ero mai stata sui Piani del Montasio con la neve.
Domenica, vista la compresenza lassù di diversi amici Orsi impegnati in varie attività, decidiamo di presenziare anche noi in tranquilla veste di ciaspolatori.
Lasciato un ancora invalido Nicholas con i nonni Imperiali, caricati in auto Indy ed Enrica e seguiti da Denis e Alex, puntiamo con calma le auto verso Sella Nevea.
A Gemona, annunciati da sms su entrambi gli alpin-telefonini, gli amici Chiara e Gianni fanno notare la loro presenza nell'auto che ci segue: anche loro vanno per monti, ma la loro meta non è ancora decisa!
Declinano il nostro invito ad unirsi e alla rotonda di Tolmezzo ci salutiamo.
Imboccata la Val Raccolana, noto subito (e Luca con molto più interesse) le diverse cascate ghiacciate che scendono da entrambi i versanti della vallata.
Pinnacoli, candele, stalattiti, decorano le pareti creando incredibili scenari gelati. Vedo gli occhi dello spericolato Alpinauta brillare di malcelata passione e alzo gli occhi al Cielo in silente preghiera "preservatoria"!
Arriviamo in una candida e freddissima Sella Nevea: il termometro dell'auto segna -14°!! Dopo le abbondanti nevicate, questa è la prima volta che ci vengo e rimango impressionata dall'enorme quantità di neve a bordo strada!

Mentre cerchiamo parcheggio, incrociamo gli sguardi interrogativi degli occupanti dell'auto che ci sta passando accanto: Ida e Attilio ci guardano sorpresi. Anche loro a Sella Nevea!
Parcheggiamo e dopo esserci cambiati a tempo di record, saltellando per riscaldarci nell'immane gelo, imbocchiamo la strada innevata ma ben battuta, che ci porterà sui candidi Piani del Montasio.


Luca, Denis, Alex e Indy, partono in quarta, mentre io ed Enrica procediamo con passo tranquillo chiacchierando del più e del meno, godendoci la bella giornata e il sole che poco a poco ci fa spogliare dei numerosi strati d'abbigliamento indossati alla partenza.
Arriviamo al parcheggio dei Piani e mentre scattiamo le prime foto, veniamo raggiunti da Ida e Attilio.

Ripartiamo tutti assieme in direzione del rifugio di Brazzà.


Il cielo è azzurrissimo e senza una nuvola, e il sole si riflette sulla neve ghiacciata che avvolge i tetti delle casere: ce n'è talmente tanta che ci si potrebbe salire sopra tranquillamente (come dimostrato dall'Alpinauta nelle foto in un post precedente!).

Mi fermo per indossare le ciaspole, visto che si tende a sprofondare di tanto in tanto e rimango indietro. Ne approfitto per rallentare il passo e affrontare con calma le due risalite per raggiungere il rifugio: non c'è che dire, il piccolo Alpinauta richiede parecchie energie per crescere e lascia l'Alpinmamma senza fiato! Oramai si accettano solo gite con dislivelli al di sotto dei 500mt!!! Sono la nuova Alpin-copasse! (Per poco però!!)






Raggiunto il di Brazzà e sistemati alla bene e meglio su quella che d'estate sarebbe la terrazza, iniziamo a rifocillarci crogiolandosi beati al sole.

L'Orso Silvayn fa la sua spericolata comparsa a bordo degli sci, di ritorno dalla forca del Palone e si accomoda accanto a noi a mangiare mentre i nostri sguardi interrogativi cercano gli altri Orsi sulle bianche distese che scendono dalla Cima di Terrarossa e il Medeon del Buinz.


Intanto che attendiamo il loro arrivo, veniamo intrattenuti dalle imbecilli imprese di alcune persone (una coppia di ragazzi e quattro arzilli vecchietti), che, per evitare di fare il giro lungo la pista battuta, tentano la risalita diretta al Brazzà attraverso un canalino sotto la terrazza, con le ciaspe ai piedi! La ragazza che precede il gruppetto naturalmente scivola, rischiando di travolgere il resto del gruppo e aiutata dal suo ragazzo, dopo varie fatiche e solo dopo aver tolto le ciaspe, ci raggiunge sul terrazzo assieme al ragazzo.
Verrebbe da pensare che con l'età aumenti anche il giudizio: macchè!
Ecco allora la faticosa risalita degli arzilli vecchietti, che cjaspe alla mano, tentano l'abbordaggio! Dopo varie fatiche ce la fanno pure loro, l'ultimo dei quali ha totalmente rifiutato di togliersi le ciaspe e dopo varie imprecazioni all'indirizzo dei compagni che non lo aiutavano, chiude la fila degli imbecilli!


Decidiamo di rimetterci in cammino giusto in tempo per assistere all'arrivo dell'Orso Fabrizio che scende dal Medeon del Buinz a torso nudo!!! Per la cronaca, l'orologio di Luca segna -12°!!!! Mentre l'accaldato Orso si riveste (in fretta!), arrivano anche tutti gli altri "dispersi" e assieme riscendiamo verso Sella Nevea e, con una sana merenda in mente, ci ritroviamo tutti presso l'Osteria al Camoscio!!!
E con questa gita, ho visitato i bellissimi Piani del Montasio in tutte e quattro le stagioni! In primavera, con i prati colmi di fiori; in estate, con le mucche e l'affollamento; in autunno, con i suoi magnifici colori; e ora in inverno, ammantati di bianco candore!
Per me rimangono il più bel posto che abbiamo in Friuli!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissimi i piani con la neve. e avete avuto anche una splendida giornata

Anonimo ha detto...

addirittura "spericolata comparsa" ha ha... no dai ero tranquillo comunque su la neve era totale...tutta polvere mentre sotto era gia' traformata uffa!!

Anonimo ha detto...

Brava Nadia! sempre su!
ma di quanti mesi sei?
bellissimo! una nuova vita!
ciao