Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 14 giugno 2011

Lontane dalla civiltà a casera Caserata

Domenica mattina, le Dolomiti Friulane si presentano avvolte da nuvole basse che lievitano verso il cielo grigio. D'altronde il meteo lo prevedeva: pioggia sui monti e schiarite in pianura.  
"Ragazze, dove andiamo?"




Scartata la meta iniziale che ci avrebbe portato tra i guadi della Val Cimoliana, osserviamo bene la cartina dispiegata sul cruscotto dell'auto. Fermata l'auto in uno spiazzo poco prima del bivio per Claut cerchiamo una degna alternativa adatta al meteo odierno e scartate alcune mete troppo alte che ci porterebbero tra le nuvole, optiamo per la "bassa" casera Podestine. Una volta raggiunta e meteo permettendo, proseguiremo verso la più alta casera Caserata.
Imboccata la strada per Claut e Lesis, perdiamo alcuni minuti a capire come funziona la storia del pagamento del pedaggio e una volta risolto il mistero saliamo in auto fino al parcheggio del Pian de Cea. Alcune auto sono gia parcheggiate ma durante la lunga traversata delle Grave da Gere non incontriamo nessuno. La camminata è rilassante e in piano e ci permette di chiacchierare senza affanno. Il cielo sopra di noi non sa cosa fare e ogni tanto un timido raggio di sole occhieggia tra le nuvole facendoci sperare in un repentino miglioramento. 






Nei pressi della casera Podestine il tempo regge a meraviglia e tralasciato di raggiungerla, proseguiamo diritte: guadato il fiume imbocchiamo il sentiero 398 che sale ripido verso la forcella Caserata. L'erba è alta e bagnata dalle recenti piogge e memore dell'ultima uscita dove mi sono inzuppata calzetti e scarponi, indosso le ghette e seguiamo il sentiero osservando e fotografando le bellissime fioriture di Giglio dorato, Maggiociondolo, Ginestra, Raperonzolo e Rosa canina.





Le nuvole per fortuna sono alte e da un piccolo belvedere osserviamo la forcella delle Pregoane che ci separa dalla Val Settimana e il rifugio Pussa. La salita continua in un bellissimo bosco dove il rosso del tappeto di foglie contrasta con il verde delle foglie grondanti di goccioline di pioggia: il silenzio è rotto solo dal cinguettio di un uccellino e poco dopo dal rumore di un animale che fugge, spaventato dalla nostra presenza. Proseguiamo in silenzio nella speranza di poterlo incontrare più avanti ma non siamo fortunate.




Il bosco lascia spazio a un tratto aperto e dirupato dove alcune cascatelle scendono tra canali sabbiosi e grossi massi: la traccia è un po' rovinata in un tratto, ma poi prosegue compiendo una grossa ansa sotto la cornice di rocce delle Caserine Basse. Siamo da sole e più proseguiamo, più ci allontaniamo dal mondo chiassoso di ogni giorno: queste zone selvagge e silenziose incutono un lieve senso di timore tanto sembra di essere lontane dalla civiltà!





Illuminate finalmente da insperati caldi raggi di sole, risaliamo il versante opposto e con lievi saliscendi raggiungiamo la casera Caserata che sorge in un prato di Romice puntellato da fioriture di Botton d'oro, Aquilegia e Geo. Sedute sulle panche all'esterno della piccola e accogliente baita in legno pranziamo e ci godiamo il sole che va e viene, cercando di individuare il percorso che porta in vetta al vicino monte Dosaip. La voglia di salirlo non mancherebbe ma per oggi ci accontentiamo di raggiungere la vicina forcella Caserate: siamo state fortunate e non ci siamo prese nemmeno una goccia delle piogge previste per oggi! In compenso abbiamo fatto il pieno di zecche che per fortuna si sono limitate a soggiornare su ghette e pantaloni e di cui ci siamo liberate al ritorno sulle Grave de Gere.









Una veloce visita alla casera Podestine, che oggi ospita un gruppetto di persone che fa yoga, e ripercorriamo le Grave sotto un cielo che piano piano si fa sempre più azzurro e che con una tappa a Barcis per un bel gelatone ci riporta alla nostra chiassosa civiltà.  

6 commenti:

frivoloamilano ha detto...

Ecco di nuovo insieme le Alpingirls.
Un raggio di sole in questi grigi fine settimana.
Ma il foulard rosso è il copricapo ufficiale del gruppo? ;-)))

ciao

Nadia l'Alpingirl ha detto...

E già...il foulard rosso....ci siamo ritrovate tutte e tre dello stesso colore....mi sa che lo adotteremo come copricapo ufficiale del gruppo! ;o))))

Anonimo ha detto...

complimenti per le foto e la relazione curatissima.E'stato un piacere leggerla ,sopratutto perche' tra breve ci andro' anch'io pero' pernottando e con la neve.

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Grazie e buona salita allora!la neve renderà tutto ancora più solitario e pacifico questo angolino nascosto!

Anonimo ha detto...

Bene bene. Avevo proprio intenzione di andarci in un we di settembre. Grazie a voi non mi perderò. :) Ciao. Mauro.

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Ciao Mauro,grazie a te e buona gita!!!