Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 30 luglio 2014

Conto alla rovescia

...quattro...tre....
Filo rosso o filo blu? Come nei migliori film d'azione holliwoodyani!
Ultimo tiro, poche gocce che vengono a salutare. Carlo in sosta che grida "Chi parte? Rossa o blu?"
ROSSA!
....due...uno....
Nooooo, nei film è il blu da tagliare!!!

KRAKKLE!!!
KABOOOM!!!!
tic tic tictictic ticatactuc ticTICTICTICTIC SWOOOSHHH
In un attimo siamo zuppi. Mentre Alessio raggiunge in mezzo ai flutti Carlo in sosta, io mi preparo la longe e mi autoassicuro al chiodo, liberando la corda.
Dal nulla si è scatenato un violento temporale, senza alcun  preavviso. Dieci minuti prima stavamo boccheggiando nell'afa, cotti dal sole sul girarrosto dell'Amariana, e insaporiti dagli odori delle mille erbe e fiori che hanno colonizzato quelle belle placche, rendendo fantasiose le linee di salita, poi in due minuti quattro insignificanti gocce si sono trasformate in un fiume in piena.
Osservo i due compagni sulla sosta sopra di me armeggiare con le corde bagnate e pesanti: "corda!". Mi centrano in pieno, non bastava la pioggia, anche gli amici burloni che se la ridono.
Mi preparo per la doppia e parto per primo, restando appeso più volte per sciogliere il groviglio di corde, mentre la pioggia cade copiosa. Finalmente raggiungo la sosta, anche l'ultimo baluardo di asciutto ha ceduto alla violenza dell'acquazzone. Le scarpette fanno le bollicine ad ogni passo.
Aspetto sotto il diluvio le calate degli altri. Mi sforzo a non pensarci, ma come fa capolino l'idea, mi parte un brivido profondo lungo la schiena e in breve la pelle d'oca tradisce lo scarto di temperatura. Freddo di luglio!
Arriva Carlo, fratello in questo gelo estivo, ci guardiamo ridendo, frizionando le braccia, e sempre ridendo ci troviamo a intonare canzoni da festa, saltellando in sosta per scaldarci un pò.
La macchina e i vestiti asciutti sono sotto di noi, manca una sola doppia, ma la pioggia non vuole saperne di smettere, e il vento continua a soffiarci in faccia gocce dispettose.






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