Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 18 settembre 2014

Piccoli passi

Giù quei talloni!!!”
Un sospetto che diventa certezza, quando mi giro e vedo che lo sguardo di Robertone è su di me! “Stai giù con i talloni e farai meno fatica” mi spiega. Un rapido sguardo al sorriso sornione di Luca, i cui occhi mi dicono a chiare lettere “te lo dicevo io!” e sospiro rassegnata, mentre cerco di non attirare più l'attenzione su di me!



Iscritta al corso d'arrampicata libera un po' per sfida, un po' per capire meglio cosa s'impara in questi corsi che impegnano Luca annualmente, mi ritrovo, assieme all'amica Enrica, a suo figlio e ad altri sette ragazzi, a “sopravvivere” alla prima lezione del corso: materiali, chili Newton e certificazioni varie fanno capriole nella mia testa (e dallo sguardo, anche in quella degli altri!) alla ricerca di un proprio filo logico, che lascerò l'onore a Luca di sbrogliare!
La seconda lezione, grazie ad un video, ci apre le porte al mondo del verticale secondo il metodo Caruso, fatto di piccoli passi e trucchi del mestiere. Ma anche di tutti gli errori in arrampicata che non si devono fare: e qui batto il record...perchè io arrampico proprio così! Ma per fortuna anche qui sembro essere in buona compagnia: il sorriso di Enrica la dice lunga!
Dalla teoria alla pratica, ci spostiamo in palestra e in un reverenziale silenzio seguiamo le istruzioni dei nostri istruttori: gli sguardi sono fissi, non vola una mosca, almeno fino a quando Robertone non se ne esce con un sospirato “oh fly!!!”. Una bella risata e la tensione si scioglie, mentre cerchiamo di mettere in pratica le nozioni acquisite.
E poi arriva il giorno dell'uscita in falesia: c'è chi non ha mai accarezzato la nuda roccia, chi come me, vuole approfondirne la conoscenza. 




Sarà una giornata fatta di consigli e raccomandazioni, di salite e soddisfazioni personali. Piccoli passi che, come nella vita, ti portano avanti, a cercare di raggiungere quell'obiettivo finale che oggi è rappresentato da quella catena su cui scorre il filo a cui siamo legati. Piccoli passi che ti aiuteranno a raggiungere quel bell'appiglio sicuro, su cui potrai sostare un attimo, alla ricerca del prossimo. 






Alcuni appigli saranno solidi, alcuni instabili e poco sicuri, altri ci faranno cadere. L'importante è ripartire e raggiungere la propria meta, a piccoli passi, per poi dire con soddisfazione al compagno che è sotto di noi: sono arrivata!
E allora via: uno, due, tre.... uno, due, tre... un piccolo passo dopo l'altro.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Come si dice:"impara l'arte e mettila da parte"
Prima o poi tornerà utile o magari è l'inizio di "un nuovo mattino"!!!

ciao ;-)

Nadia ha detto...

Esatto Flavio...impariamo l'arte che sta sempre bene in montagna!! E facciamo felice e allenare l'omenut!!! :D

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

o di rif o di raf..... simpri su !

Nadia ha detto...

Per fortuna che c'è quel detto friulano Luca!!! Altrimenti sarei ancora là appesa come un salame!!! :D