Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 30 maggio 2016

Montusel

Era in lista da un bel po' di tempo...
Mancava di essere evidenziato sulla cartina Tabacco n.18...
Causa impegni vari dovevamo andarci assolutamente questo sabato....



E così via, in auto verso Plagnis, poi a piedi, percorrendo la lunga sterrata fino a Costamolino e le case Trogul. Qui il proprietario sta allestendo il tavolo esterno con tovaglia e panini: 
"Oh che bello...è pronta la merenda?" gli chiedo scherzosamente.
"Eh no! Se mangiate non ci arrivate lassù!" risponde...
"Ok, torniamo dopo allora!" e ripartiamo ridendo.... almeno fino a quando il sentiero si infila nel bosco! Imboccato il bivio per il Montusel il sentiero sale ripidamente a strette svolte e il ridere lascia il posto al fiatone! Si sale... si sale... ripidamente e costantemente si sale... per fortuna nel bosco... per fortuna con una leggera brezza che rinfresca la pelle! Dietro a me Silvia e Barbara chiacchierano, ma oltrepassati i ruderi degli stavoli Marcon le chiacchiere si fanno più brevi.... i silenzi più lunghi.



Ma ci pensa il vento a parlare, tra le fronde degli alberi... quel dolce frusciare di rami che rilassa e rasserena l'animo stanco. Le radure erbose si fanno desiderare, la stanchezza, specie in Barbara, si fa sentire, tanto da costringerla a fermarsi in vista della forcella. 









La lasciamo riposare un po' e proseguiamo verso l' ormai vicina forcella Montusel, resa spettrale da speroni di roccia ritti verso un cielo a tratti nuvoloso, a tratti soleggiato. Una fitta cappa di foschia offusca la vista tutt'attorno, ma l'ambiente che ci circonda è così selvaggio e lontano dalla civiltà da sopperire a tale carenza.


La forcella è ventilata ma un grosso masso offre riparo oltre che una bella vista sul versante innevato di Dogna. Con la scusa di fare una foto dall'alto alla forcella, risalgo il pendio erboso del Montusel: Silvia è ferma a fare foto, ma dopo un po' la voce di Barbara ci annuncia che si è ripresa quel tanto da raggiungerci in forcella!


Son felice per lei, che tanto ci teneva ad arrivare almeno fino a qui! La salita alla cima fino ad allora era un'incognita, ma risalendo ancora un po' lungo il pendio scorgo la cima poco distante e molto più facilmente accessibile di quel che tutte pensavamo!



Spinta dalle insistenze di Barbara, anche Silvia inizia a risalire il pendio, mentre lei rimarrà in forcella a riposarsi. Felice di non essere la sola a raggiungere la vetta, osservo Silvia che avanza sul pendio erboso, mentre io raggiungo la dorsale e da lì, poco dopo, l'erbosa vetta del Montusel!




Una piccola croce in legno con attaccata una bandierina tibetana ne segnala la cima: purtroppo la fitta foschia offusca tutto il bellissimo panorama che c'è attorno e dopo un autoscatto con Silvia e un veloce pranzo, scendiamo di nuovo verso la forcella, dove troviamo Barbara ad aspettarci, dietro al grosso masso.




Ce ne stiamo lì sedute, ad ammirare questo posto così "fuori dal mondo": torneremo, tutte assieme, per goderci la vista senza foschia, magari in autunno, sicuramente da una "via alternativa"! 

2 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

Mi pare che non sia male, anche a noi manca.....la ravanata !

Nadia ha detto...

Con il meteo okay dev'essere super! Merita la fatica....torneremo anche noi...per una "scorciatoia"!