Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 13 agosto 2020

Castrein, terminando l'Anita Goitan

"Ma poi, il sentiero si allarga, vero?"

Il sorriso imbarazzato di Silvia precede la sua risposta negativa. Lei, che quassù c'è già stata con Diana un paio di anni fa, ricorda bene questo tracciato, la tensione durante la salita, la preoccupazione per l'amica. Le stesse emozioni che provo oggi io, più per me stessa che per le due amiche che mi accompagnano: come me sono concentrate a dove mettere i piedi, ma più tranquille della sottoscritta!

Partiti tutti assieme di buon mattino dalla malga Grantagar, lasciamo Luca e Gabriele proseguire verso il rifugio Corsi, mentre noi saliamo verso il passo degli Scalini, destinazione odierna di Diana che, causa stanchezza, oggi non sarà dei nostri. 



Ci salutiamo al bivio per forcella Lavinal dell'Orso, dove incontriamo pure Manuel e Andrea, diretti al Ceria Merlone. Loro su da una parte, noi su dall'altra, ripidamente in su, loro su roccia, noi su erti verdi!






Saranno gli imponenti e bianchi paretoni del Modeon dei Buinz e della Punta Plagnis che si ergono di fronte a noi ad amplificare l'esposizione, saranno i ripidi verdi che stiamo risalendo, sarà la stanchezza del giorno prima, sarà che pensavo di trovare un sentiero leggermente più largo di un'accennata e rovinata traccia, fatto sta che, nella speranza che Silvia si sbagli, accelero il passo e per un po' semino le amiche! 





Niente da fare, la traccia si appiana un po', ma rimane sempre stretta, in molti punti rovinata. Mi fermo e le aspetto, rincuorata dai loro visi tranquilli. Lascio passare Silvia che, come uno stambecco procede sicura, fotografando a tutto spiano: niente patemi lei, solo una leggera preoccupazione per i ricordi della cima. 


Raggiunta la base delle rocce, saliamo con una serie di ripidi tornantini, cercando quell'ometto che dovrebbe segnalare la deviazione per la famosa scalinata intagliata nella roccia. Ne individuiamo uno, ma uno sguardo a dove dovrebbe condurre e dichiaro categorica: "io di là non vado!". Silvia non ha ricordi nitidi della precedente salita ed è dubbiosa che sia il bivio giusto, perciò proseguiamo lungo il sentiero più evidente, raggiungendo uno spigolo roccioso attrezzato con cavo. 



Sappiamo bene di averlo già passato e, dopo un attimo di esitazione sul da farsi, decidiamo di proseguire lungo il sentiero Anita Goitan, raggiungendo finalmente una zona più ampia e tranquilla. Risalita una traccia che porta a delle trincee, raggiungiamo la cresta orientale delle Cime Castrein, dove abbiamo una splendida visuale della scalinata intagliata nella roccia! 







Questo pulpito erboso è così bello e comodo che decidiamo di rimanere qui, appagate dallo splendido panorama che ci circonda. Due gracchi alpini ci salutano dalla piccola croce di vetta, mentre un gruppo di stambecchi sale lungo la gradinata, senza timore. 



Con noi, per pochi minuti, solo un altro escursionista solitario, poi di nuovo pace, silenzio e la splendida vista delle cime che ci circondano. 

E poi giù, verso forcella Mosè, con attenzione costante al tortuoso tracciato, anche qui in alcuni tratti rovinato, sotto l'occhio vigile di Silvia che ci precede e ci aspetta nei tratti più impervi. 








Il contorto monolite di forcella Mosè ci accoglie silenzioso: sono le tredici di domenica e, a parte una coppia di escursionisti incrociati lungo la discesa, non c'è nessun altro in giro! 


Ci vorranno ancora un paio di ore prima di ritornare alla malga, dove Luca, Gabriele e Diana ci aspettano per merenda. 


Un ultimo brindisi tutte assieme e possiamo tornare a casa pienamente soddisfatte! 
Sentiero Anita Goitan: completato! 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io su quel bel pulpito erboso sarei rimasta non foss’altro che per evitare di ritrovarmi su quell’esile traccia di salita :-) Che, poi, il tracciato di ritorno sembra un’autostrada in confronto a quello di andata! Mi sa che a me, la famosa “lacca da zaino”, sarebbe stata utilissima per tenere a bada i capelli dritti!! :-)
Scherzo sempre…brave e toste, come di consueto! E che cornice naturale!
ciao! laura

Nadia ha detto...

Cara Laura, la pensiamo allo stesso modo! Alla fine eravamo lì per terminare il sentiero Anita Goitan, la cima con la scalinata sarebbe stato un extra e viste le difficoltà e la stanchezza del giorno prima, abbiamo optato per un sano relax con grande vista su quel bellissimo e comodo pulpito! :D
Sempre simpaticissimi i tuoi commenti!!!
Avvisa se un giorno decidi di passare di qua!!!
Bacioni