Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 30 gennaio 2020

Mojstrovka d'inverno

Mille pensieri si rincorrono negli ultimi tempi, ed il fine settimana diventa un momento di fuga e di ricerca: a volta di se stessi, a volte della vita che riprende a scorrere nella maniera giusta, e che chiede di essere assecondata nel suo andare. Per questo il tempo di fissare con le parole i pensieri e le emozioni spesso non ho voglia di cercarlo. Poi invece scoppia d'improvviso il bisogno di farlo: ecco allora che il vecchio libretto dalla copertina di sughero riappare tra le mani, oppure si accende lo schermo e le dita scorrono la tastiera per fissare i ricordi di una giornata perfetta.
Si posso dire che era una giornata perfetta. 
Tersa, con un cielo limpido, il cui blu profondo diventa quasi nero al confronto con la neve che abbraccia la montagna.








Fredda, con un vento gelido che sollevava i cristalli di ghiaccio e te li lanciava sul viso, sferzandoti impertinente mentre puntavi verso il confine tra cielo e terra.
Silenziosa, come spesso sono le uscite con gli amici in montagna, persi nella tesa quiete che stiamo vivendo.
Bianca, com'è la montagna che più amo. Un bianco duro e crostoso, dove le punte degli attrezzi fanno scricchiolare la superficie ghiacciata, dove le dita stringono con gioia i manici, ormai diventati un'estensione sensibile del proprio corpo, capace di cogliere tracce a volte impercettibili e trasformarle in una trepidante voluttà.






Gioiosa, come l'animo che si riempe di sensazioni, di pensieri sereni, lontano da un mondo che spesso, troppo spesso, un'umanità malata cerca di ammorbare, di rendere pesante e carico d'odio. E' bello vedere che in realtà non è cosi. Giornate come questa danno speranza. 
Divertente, come quando senti gli amici che in cuor loro ti mandano a quel paese per le situazioni in cui, allegramente li accompagni, salvo poi esplodere in sorrisi di soddisfazione, in sguardi lieti e appagati.
Curiosa, perché una volta terminata la salita, alcuni luoghi ti invitano a chiederti cosa fare subito dopo la discesa. E via quindi ripartire verso altre linee che ti portano nuovamente al confine disegnato dall'orizzonte.









Fervida, capace di infiammarsi e sprigionare emozioni piacevoli: senza scrupoli ti fa sentire quel brivido freddo ed intenso di piacere di cui non sai spiegare l'origine, e che, in fondo, non ti interessa sapere da cosa e da chi ti viene donato.
Ecco, una giornata perfetta.





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